Il Neg-Ozio si fa in quattro
Il luogo di Sacra Famiglia, la città di Sacra Famiglia, contiene due presenze parallele e diverse: la città dell’impegno e la città della visione. Una visione che ha necessità di tanto impegno per essere trasformata in realtà. Stiamo ora immaginando che le nostre piazze, le strade, le passeggiate, i viali alberati che costituiscono questa città possano essere considerati come opere estetiche, come spezzoni di un teatro all’aperto, dotati di senso emotivo e antropologico, adatti a coinvolgersi profondamente con gli abitanti sino a diventare veri e propri palcoscenici. Qui, nella nostra la città, vogliamo creare quattro “Neg-ozi”. Il ruolo che vogliamo affidare a ciascun “Neg-ozio” è quello di dare forti segnali artistici, che infondano energia, che non lascino indifferenti le persone ma che inducano a discutere, a pensare e a considerare la città non soltanto e semplicemente come luogo d’uso, ma come struttura complessa, frutto di passione e di amore per sé e per gli altri.. Quattro “Neg-ozi”, quindi: la macelleria, la coltelleria, la pasticceria, il formaggiaio. Li stiamo immaginando con i loro arredi, con i loro strumenti, con i loro contenuti ideati, pensati, costruiti con le loro piccole ambiguità, capaci di recare con sé, proprio perché appaiono privi di identità, la ricchezza di un numero di identità infinite. Non esiste avventura più bella per un progettista che non sia quella di calarsi in un mondo di oggetti visionari e imprendibili. Oggi succede che i materiali veri possano sembrare finti. L’affermarsi inarrestabile del finto, della copia, della replica e dell’artificiale coincide con un processo di iperrealismo compiuto sull’ambiente. Noi quindi inventeremo cose, pur sapendo che nel panteismo dell’enorme via lattea delle merci già esiste tutto: tutto quello che possiamo immaginare, tutto quello che possiamo pensare. Ma non importa. Perché la cosa importante è che sia originale il nostro modo di riprodurre!
Il decalogo dei Neg-Ozi
1) Questi neg-ozi li abbiamo costruiti grazie al lavoro comune di tutti i Laboratori della Fondazione Sacra Famiglia: falegnameria, ceramica, pittura, bigiotteria e cartotecnica. Quindi se non avete questi Laboratori non provateci neanche a costruire un neg-ozio e restate pure in ozio.
2) Ci sono laboratori che hanno fatto un prodotto intero ma anche soltanto una parte di prodotto che poi èstato completato da un altro Laboratorio. Perché a noi ci piace l’eclettismo.
3) Ciascun neg-ozio ha visto l’intervento di un progettista esterno che lavora in simbiosi con il responsabile del Laboratorio. A volte si amano, a volte no, come accade in tutte le famiglie, ma alla fine la simbiosi riesce sempre.
4) Ciascun negozio viene firmato dal progettista e dal responsabile del Laboratorio. E ci mancherebbe altro, visto quello che hanno dovuto passare!
5) Ciascun negozio presenta una decina di pezzi originali che sono così finti che sembrano veri. A volte però sono così veri che sembrano finti. Quali sono? A voi l’ardua risposta.
6) I vari originali sono stati moltiplicati come fossero i celebri “pani e pesci” in modo tale da poter essere venduti. Portati a casa, possono anche essere utilizzati come scherzo in una cena di gala.
7) Certi oggetti piccoli saranno venduti anche a peso, proprio come succede nei negozi che vendono prodotti veri. E a volte quelli veri sono più brutti dei nostri prodotti finti.
8) Come in tutti i negozi di questo mondo, i prodotti che venderemo saranno avvolti nel loro bell’involucro. Insomma: come in ogni negozio non ve li daremo in mano.
9) Per capire in quale negozio siete avete due possibilità: o guardate la merce esposta o guardate l’insegna. D’altra parte i nostri negozi, come tutti i negozi di questo mondo, avranno anche la loro bella insegna. Anzi, bellissima!
10) Concludiamo altrimenti qui si fa notte: buona visione e ottimi acquisti!
Giacomo Ghidelli